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La Marcia di Radetzky

Il Concerto di Capodanno viennese – croce e delizia di tanti nostri primi giorni dell’anno nuovo – , ci costringeva ad alzarsi in tempo per vederlo iniziare a mezzogiorno lottava duramente con l’essere andati magari a letto pochissime ore prima, alle prime luci della prima alba di quello stesso anno nuovo

Il musicista austriaco, come molti suoi connazionali, era estremamente grato al feldmaresciallo Johann Joseph Wenzel, conte Radetzky, che aveva appena vinto quella che per gli italiani era stata la Prima Guerra di Indipendenza, e per gli austriaci la guerra che aveva arrestato le rivoluzioni nazionali del 1848 e salvato l’Impero Asburgico. Per questo compose e gli dedicò questa splendida marcia trionfale.

Radetzky riconsegnò all’Imperatore il Lombardo – Veneto e rimandò le aspirazioni di indipendenza degli italiani a data da destinarsi. Francesco Giuseppe è tutt’ora un sovrano rispettato anche là dove si dovette versare molto sangue per sostituirlo con Vittorio Emanuele, il Secondo. E qualcuno dovette aspettare anche il Terzo (senza che avesse peraltro da lamentarsi troppo).

 

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Autore

Andrea

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