Per i funerali di Enrico Berlinguer – per citare un altro leader carismatico che la nostra politica ha prodotto nel dopoguerra – si calcola che a Roma il 13 giugno 1984 ci fossero un milione e mezzo di persone. Oggi, l’ordine di grandezza dovrebbe essere nuovamente quello, se non addirittura superiore.
C’é da notare semmai che stavolta il grande assente sarà il fair play. Davanti al suo feretro, nei confronti del leader comunista perfino i più tenaci avversari ideologici e di schieramento non ebbero altro che parole di rispetto. Circostanza che non sembra destinata a ripetersi. Il leader fondatore di Forza Italia è stato un uomo divisivo in vita, e lo resterà dopo la sua scomparsa e per chissà quanto tempo.
La storia di Silvio Berlusconi va in archivio, quella d’Italia continua. L’eredità Mediaset è da tempo sistemata in modo da assicurare una continuità aziendale che non provocherà dissesti né al patrimonio familiare né a quello nazionale di cui fa parte consistente.
A differenza di ogni altra azienda nazionale, Mediaset in quarant’anni non ha mai conosciuto recessioni. Non ha mai fatto ricorso alla Cassa Integrazione. E anche questo vorrà dire qualcosa, al momento di chiudere per sempre il feretro dentro cui il suo fondatore riposa d’ora in poi.
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