PRATO – La città ora è senza sindaco e per averne uno nuovo probabilmente serviranno mesi, se non un anno: la strada che porta a elezioni comunali straordinarie è lunga e con diverse variabili. Ilaria Bugetti è stata la prima donna a guidare Prato nella storia repubblicana ma è stata anche quella con il mandato più corto di sempre, dove non c’erano mai state elezioni fuori dal ciclo ordinario sino ad ora.
Tecnicamente la sindaca non sarà più tale dal 10 di luglio, giorno in cui scade il periodo di legge nel quale può avere un ripensamento e ritirare le dimissioni. Non ci sono vere probabilità che questo accada vista la sua situazione giudiziaria e gli accadimenti delle ultime ore, tuttavia si tratta di un dato importante per le tempistiche di quel che succederà ora nel Palazzo del Comune.
Dal 10 luglio, infatti, partirà l’iter del Ministero dell’Interno che dovrà prendere atto della situazione e nominare un commissario prefettizio. Si tratta di una figura tecnica che avrà il compito di traghettare l’ordinaria amministrazione sino alla data di nuove elezioni. È fortemente improbabile che ci siano i tempi tecnici per accomunare le urne pratesi a quelle delle elezioni regionali, che con tutta probabilità saranno allestite alla fine di ottobre (è il governo a decidere). Più fondata l’ipotesi che il nuovo corso amministrativo possa cominciare con una tornata che si svolgerà a primavera 2026, tra marzo e giugno.
Prima c’è la battaglia per la Regione e dal punto di vista politico la chiave pare già segnata, con la destra all’attacco sistema PD in Toscana subito evocato con insistenza. «Non c’è solo un caso Bugetti. E neanche solo un caso Prato. In Toscana – attacca il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli – un sistema di potere è arrivato al capolinea per troppa autoreferenzialità e poca trasparenza».
«Donzelli pensi a Santanchè e Delmastro», replica il senatore PD Dario Parrini. È l’inizio di un nuovo scontro che metterà probabilmente la questione morale al centro del dibattito toscano dei prossimi mesi. Per quanto riguarda il futuro di Prato è difficile pensare già ora a candidature forti, in entrambi gli schieramenti; per il centrodestra rimane solido il nome del giovane Consigliere comunale di FDI Tommaso Cocci; per il centrosinistra qualcuno potrebbe puntare sul ritorno in campo dell’ex sindaco Matteo Biffoni, però inviso all’attuale segreteria del PD. Entrambi, nel frattempo, sono in pole per essere candidati alle elezioni regionali.
Foto di copertina: Prato, Palazzo Comunale
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