PRATO – Solo ieri, nel corso di un consiglio comunale nel quale l’opposizione aveva abbandonato l’aula in segno di protesta per la mancata accettazione di numerose domande di attualità sulla vicenda, la sindaca era sembrata convinta nell’intenzione di proseguire il suo mandato in attesa di comparire lunedì davanti al Gip, che dovrà decidere se confermare o respingere la richiesta dei magistrati di arresti domiciliari per Bugetti.
«Le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti non sono un atto nobile, ma la conclusione obbligata di una crisi politica e istituzionale che ha messo a nudo l’arroganza e il fallimento del Partito Democratico pratese. Un epilogo tardivo, figlio di giorni di imbarazzo e silenzi calcolati, nel pieno di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia che ha scosso le fondamenta del Palazzo comunale – hanno scritto i gruppi consiliari dell’opposizione di centrodestra in una nota appresa la notizia».
«Invece di aprirsi alla trasparenza, il PD cittadino, guidato dal segretario Marco Biagioni, ha scelto il muro di gomma: nessuna autocritica, nessuna distanza presa, nessuna parola di verità – continua la nota dell’opposizione -. Anzi, dichiarazioni pubbliche come quelle dell’esponente Monia Faltoni, che ha difeso la sindaca fino all’ultimo senza mai smentirsi, confermano la chiusura autoreferenziale di un partito incapace di leggere la realtà. E che dire di Emiliano Fossi, attuale coordinatore regionale del PD, che solo pochi giorni fa si è speso in parole di piena fiducia verso Bugetti? Cosa è cambiato, oggi, se non il peso politico delle rivelazioni giudiziarie?».
Foto di copertina: Ilaria Bugetti, sindaca di Prato dimissionaria
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