Almanacco

Facebook, la nascita della realtà virtuale

di Andrea

Era il 4 febbraio 2004 quando uno studente del secondo anno di Harvard lanciò un nuovo sito web sul quale gli studenti della sua università potevano interagire accreditandosi con una propria foto ed un profilo contenente i propri dati essenziali. Quello studente si chiamava Mark Zuckerberg.

Da questa precedente esperienza Zuckerberg si portò dietro il nome, che sarebbe diventato leggendario: Facebook. Alla fine del febbraio 2004 Facebook quel primo tentativo di social network ebbe un tale successo da spingere i suoi ideatori a brevettarlo e ad estenderlo ad altre università.

Il gruppo di Zuckerberg si trasferì in California, a Palo Alto dove tutt’ora ha la sua sede legale, di cui Mark divenne amministratore delegato. Entro l’anno dovettero rifiutare le prime sostanziose offerte di compagnie pronte a far propria a qualunque costo quella creatura che si stava rivelando un successo travolgente.

Mark Zuckerberg

Questo era l’inizio di una storia che da lì in poi tutti conoscono. Nell’estate del 2010 Facebook festeggiò i 500 milioni di accounts. Mark Zuckerberg era già diventato l’uomo dell’anno per la rivista Time, uno dei miliardari più giovani della storia, il più influente personaggio nel campo dell’informazione.

Come ogni tormentone che abbia assunto simile rilevanza Facebook sta conoscendo ormai anche la sua prima crisi di rigetto. Qualcuno comincia a domandarsi se non era meglio la vita reale piuttosto che quella virtuale. Se non ci si divertiva di più quando si usciva ad incontrare davvero i propri amici.

Come in Matrix, questo di Facebook è un mondo parallelo dove può succedere di tutto, quanto e più che nel mondo reale, nel bene e nel male. Un mondo che affascina e fa paura con la stessa intensità. E che forse prefigura una natura profonda ed un destino della razza umana molto inquietanti.

Autore

Andrea

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