Questa era la madre di tutte le storie. Non aveva un lieto fine, né di vittoria né di sconfitta. Ma solo di ingiustizia e di morte. Ce l’aveva raccontata il nostro maestro cantore, Ennio Morricone, che l’aveva messa in musica per la voce essenziale, inesorabile e inconfondibile di Joan Baez, la menestrella che si divideva in parti uguali con Bob Dylan la lotta contro tutte le ingiustizie d’America. Here’s to you, Nicola and Bart, riabilitava il nome dell’America insieme a quello di due delle sue vittime più famose.
Nessuno ebbe terrore del comunismo come il paese che era nato dal desiderio di libertà di tutti i diseredati d‘Europa, e poi del mondo. Il comunismo sovietico minava alla base la filosofia di vita americana e occidentale, e tanto bastava per dimenticarsi di tutto, dalla Costituzione americana ai suoi emendamenti. Anarchici o comunisti non faceva differenza.
Nel 1917, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, con tutto il gruppo anarchico del Massachussets, fuggirono in Messico, renitenti alla leva chiamata dal governo americano a causa dell’entrata nella Prima Guerra Mondiale. Al ritorno, erano tutti schedati dalla polizia come sovversivi.
Sacco e Vanzetti furono arrestati in quanto anarchici, ma anche con l’accusa di una rapina conclusasi con l’omicidio del cassiere e di una guardia giurata. Processati non ebbero nessuna reale possibilità di difendersi. Neppure una testimonianza che li scagionava, fu presa in considerazione. I due bastard anarchists erano destinati a diventare i primi e più famosi capri espiatori della politica governativa basata sulla prima grande psicosi della storia americana: la paura del comunismo.
Il 23 agosto 1927 Nick e Bart furono fatti accomodare sulla sedia elettrica del carcere di Charleston, nella civile Boston, culla della rivoluzione americana. Sulle mura del carcere il direttore aveva fatto sistemare addirittura delle mitragliatrici, per paura delle possibili reazioni della folla radunatasi fuori della prigione per protestare contro l’infamia di quella esecuzione. Analoghe manifestazioni stavano avendo luogo nelle principali capitali europee.
La storia di Sacco e Vanzetti finì così. La loro leggenda e la giustizia per la loro causa furono affidate alle parole della ballata di Joan Baez e a quelle del governatore dello Stato del Massachussets Michael Dukakis, che esattamente 50 anni dopo dichiarò che «ogni stigma e ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti».
La riabilitazione però non cancellò la condanna inflitta ai due italiani perché non fu eliminata dal casellario penale. Per la Giustizia degli Stati Uniti d’America, ancora oggi Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti sono due colpevoli.
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