Almanacco

La fine dei Templari

di Andrea

Il 18 marzo 1314 l’ultimo Gran Maestro dell’Ordine dei Templari Jacques de Molay salì sul rogo allestito sull’Ile de la Cité davanti a Notre Dame a Parigi. Con il suo supplizio e la sua morte si conclusero sette anni di spietate persecuzioni e di procedimenti giudiziari più o meno farseschi con cui Filippo IV detto il Bello distrusse l’ordine monastico più potente dell’epoca e l’organizzazione che era stata il primo potere forte sovranazionale con cui gli stati d’Europa avevano dovuto fare i conti nell’epoca che stava diventando moderna.

Il 14 settembre 1307 gli uomini di Filippo IV attaccarono tutte le commende o filiali del Tempio sul suolo francese. Avvertiti per tempo, alcuni dei Templari riuscirono a scappare, portandosi via documenti e parte delle ricchezze accumulate. I più caddero in mano agli armigeri, che grazie alla pronta scomunica del Papa Clemente V agivano ormai anche come braccio secolare della Chiesa.

L’esecuzione di Luigi XVI

Per sette anni, gli uomini del Tempio furono processati e condannati in base alle accuse più infamanti. Il Gran Maestro de Molay fu uno degli ultimi, dopo essere stato torturato affinché rivelasse nomi, nascondigli e segreti dell’Ordine. Sacrificato soltanto quando era stato chiaro che dalla sua bocca non sarebbe uscito nulla. Il giorno della sua morte è universalmente riconosciuto come quello in cui l’Ordine cessò di esistere.

Ci furono eccezioni. Robert Bruce, l’eroe dell’indipendenza scozzese, essendo già scomunicato poté dare asilo ai Templari in fuga. A Rosslyn, nella residenza dei Saint Clair  fu ricostituito il Tempio di Parigi, e da lì sempre secondo tradizioni a mezza strada tra storia e leggenda, proseguì in segreto la storia di un Ordine che avrebbe dato origine nientemeno che alla moderna Massoneria.

Quando la Rivoluzione Francese (di chiara ispirazione filosofica massonica) depose Luigi XVI, lo imprigionò nella Torre del Tempio, ciò che restava della fortezza costruita nel XIII secolo dai Templari e divenuta una prigione reale dopo la loro soppressione. La maledizione lanciata in punto di morte da Jacques de Molay sembrò compiersi dunque la mattina del 21 gennaio 1793 a Place de la Concorde, quando la lama della ghigliottina calò sul collo dell’ultimo degli eredi di Filippo il Bello, ponendo fine all’epoca dei re e del loro potere assoluto.

Autore

Andrea

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