Era il 20 luglio 1969, tempo di vacanze. I televisori rendevano le immagini approssimative, ma erano immagini che venivano dalla Luna. Da un altro mondo. Nessuno si perse un fotogramma, in religioso silenzio, rotto soltanto dalla voce di Tito Stagno e Ruggero Orlando. Chi può dimenticare l’istante di quel «Ha toccato!». E dopo, le immagini sgranate di quell’astronauta che si affaccia fuori del modulo lunare, comincia a scendere la scaletta a passi incerti che si susseguono uno dopo l’altro, fino all’ultimo, quello che lascia la prima impronta umana della storia sul suolo della Luna.

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