Cultura

Mordillo, vignette per sorridere e riflettere

Manca  soprattutto agli ex ragazzi degli anni settanta, che in lui avevano trovato una valida alternativa a Benito Jacovitti, dividendosi equamente tra diari, quaderni, posters, puzzles e fumetti disegnati dai due grandi cartoonists. E ai consumatori di riviste sul calcio, che grazie a lui trovavano puntualmente la vignetta che sdrammatizza, che riporta tutto alla dimensione del gioco qualunque cosa abbia fatto o subito la tua squadra del cuore.

Guillermo Mordillo era la risposta argentina a Jacovitti, e come il nostro disegnatore era capace di mettere in scena l’umanità ed il suo ambiente circostante come pochi altri, con simpatia, ironia e sempre quel discreto ma insinuante e ineludibile invito alla riflessione. Rispetto al collega molisano, lui non si firmava con il mezzo salame su quattro zampe o altre amenità del genere, ma la sua firma era altrettanto inconfondibile.

I suoi pupazzetti, che affollassero campi di calcio o di golf o condividessero con i loro animaletti scene di vita quotidiana (difficile dire se fossero questi ultimi antropomorfi o non piuttosto gli umani ricondotti alla loro essenza naturale, del mondo animale da cui provengono e di cui fanno pur sempre parte) strappavano comunque il sorriso, anche quando commentavano momenti e situazioni in cui c’era poco da ridere.

Figlio di emigrati spagnoli, dall’Argentina si era trasferito a New York, dove era stato tra i disegnatori di Popeye, Braccio di Ferro. Poi aveva trovato la propria via al buonumore, e da allora era diventato semplicemente Mordillo. Si è spento il 29 giugno 2019 a Palma de Mallorca nelle Baleari, dove risiedeva. Ha lasciato una quantità di orfani che non è neanche possibile immaginare. Ma ogni sua vignetta continuerà a far ridere o almeno sorridere fino alla fine dei tempi.

Foto di copertina: Guillermo Mordillo

[print-me]

Autore

Mr. Bloogger

Lascia un commento