Nouvelle Orleans, l’ultima e preziosa gemma della corona francese in Nordamerica, dopo la perdita del Quebec canadese. Napoleone vendette la Louisiana ai neonati Stati Uniti d’America il 30 aprile del 1803 per la bellezza di 15 milioni di dollari. Gli U.S.A. in un colpo solo eliminarono dal Nuovo Mondo una delle principali potenze coloniali europee (restavano solo Gran Bretagna e Spagna) e raddoppiarono il loro territorio. La Francia usò quel denaro per finanziare le guerre interminabili e sempre più impegnative con cui il suo Imperatore cercava nel frattempo di diventare il padrone del Vecchio Mondo.

Costruzione caratteristica di New Orleans
Nouvelle Orleans divenne New Orleans, affascinante e problematico crocevia di tutte le culture che erano sbarcate nel tempo sulle coste atlantiche americane. La Common Law anglosassone ed il codice napoleonico, cattolicesimo e protestantesimo, ribellismo franco-cajoun e liturgie creole woodoo. Metropoli e America rurale. La Terre de Roi Louis ceduta da Napoleone era un territorio immenso, che andava dalla foce del Mississippi fino al Canada. Da essa, il 30 aprile del 1812, originarono ben 15 degli attuali Stati dell’Unione, compresa la Louisiana propriamente detta, con capitale amministrativa a Baton Rouge e capitale esistenziale a New Orleans.
Più o meno negli anni in cui la nuova York diventava The Big Apple, la nuova Orleans diventava The Big Easy. Pare fosse una cronista di gossip, Betty Guillaud, del Times-Picayune, a coniare e rendere popolare il soprannome indiscusso della grande città alla foce del grande fiume, riferendosi allo stile di vita peculiare della città. Dove veramente poteva accadere – ed accadeva – di tutto. Easy, facilmente.
Ecco un brano musicale che riassume l’essenza di New Orleans: Jole Blon.
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