Almanacco

San Francesco

di Andrea

Era la prima festa comandata del calendario scolastico, fino al 1977. Il 1° ottobre, San Remigio, si tornava a scuola. Il 4 si restava subito a casa, era la festa del Patrono d’Italia, San Francesco. Non si poteva fare altrimenti, in un paese che cercava ancora faticosamente di completare il suo percorso di laicizzazione delle proprie istituzioni e della propria vita sociale.

Il poverello d’Assisi era stato proclamato patrono nazionale nel 1939 da papa Pio XII, insieme a Santa Caterina da Siena. Erano nomine politiche, da parte di un Papa politico come pochi altri. La santa di Fontebranda aveva riportato il Papato a Roma, lasciando in eredità al paese di cui la Città Eterna era poi diventata capitale un legame indissolubile (nel bene e nel male) con la Chiesa cattolica. Il santo di Assisi aveva probabilmente salvato la Chiesa cattolica stessa dal crollo, nel suo periodo storicamente più difficile, quello delle Eresie.

Francesco di Bernardone (nato Giovanni, Francesco) è probabilmente il santo più amato dal popolo non soltanto cattolico per le implicazioni spirituali del suo messaggio, consistente in sintesi nel ritorno al Cristianesimo delle origini. Dopo Gesu Cristo stesso, infatti, si può considerare la figura più significativa e carismatica dell’iconografia e del catechismo cristiano.

Dante Alighieri nell’XI Canto del Paradiso descrive efficacemente le nozze mistiche di Francesco con la sposa di Cristo, Madonna Povertà che «… privata del primo marito millecent’anni e più dispetta e scura fino a costui si stette senza invito». Quello di oggi non è un santo qualunque.

Autore

Andrea

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