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Si è dimessa la sindaca Bugetti

di Andrea

PRATO – Questo pomeriggio la sindaca di Prato Ilaria Bugetti ha convocato una giunta straordinaria, per comunicare ai suoi assessori la volontà di rassegnare le dimissioni. La decisione è stata comunicata poco prima delle 18. Risale esattamente ad una settimana fa, a venerdì 13 giugno, la notifica a carico di Bugetti di un avviso di garanzia dalla Procura di Firenze che la informava di essere indagata per il reato di corruzione. Chiesti gli arresti domiciliari dai magistrati, sulla misura cautelare deciderà il gip dopo l’interrogatorio fissato per lunedì mattina.

Alla sindaca è contestato il reato di corruzione insieme all’imprenditore Riccardo Matteini Bresci e per entrambi è stato chiesto l’arresto, domiciliari per Bugetti perquisita una settimana fa, e custodia in carcere per l’imprenditore. L’inchiesta sarebbe partita due anni fa e il rapporto corruttivo, secondo l’accusa, si sarebbe consumato quando Bugetti era consigliera regionale e si sarebbe protratto fino alle elezioni amministrative del 2024 quando è diventata sindaca.

Nella seduta del Consiglio Comunale del 19 giugno, durante la prima uscita pubblica Bugetti aveva riferito di voler dimostrare la sua innocenza, mentre l’opposizione ha abbandonato l’aula in segno di protesta per l’esclusione delle domande sull’indagine. Ora la sindaca dovrà consegnare le dimissioni al consiglio comunale e, tecnicamente, ci sono 20 giorni di tempo per ritirarle dopo i quali sarà nominato un commissario prefettizio fino alla convocazione di nuove elezioni comunali. Sempre oggi, secondo quanto emerso, anche il vicesindaco Simone Faggi sarebbe stato raggiunto da un avviso di garanzia per false attestazioni al pubblico ministero nell’ambito dell’inchiesta.

Dopo le dimissioni, l’atto è stato protocollato e inviato alla Prefettura e alla Presidenza del Consiglio Comunale al termine dell’incontro con la giunta. Questo il testo integrale del documento: «Considerata la nota pendenza del procedimento penale che mi vede coinvolta, con la presente, ai sensi dell’articolo 53 del decreto legislativo 267/2000, rassegno le dimissioni dalla carica di sindaco. La decisione è motivata dal profondo rispetto istituzionale che nutro sia verso l’Ente Comune di Prato che verso la Magistratura e dalla necessità di affrontare le imminenti fasi giudiziarie con la dovuta serenità, nella piena convinzione di poter dimostrare e documentare la totale estraneità rispetto agli addebiti che mi sono mossi e senza che il contestuale esercizio delle funzioni possa in alcun modo condizionare il confronto con l’Autorità giudiziaria».

Tommaso Cocci, consigliere comunale di Fratelli d’Italia

In seguito alla notizia un’onda di commenti è scaturita dal centrodestra. Secondo il coordinamento provinciale di Prato di Fratelli d’Italia «le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti non sono un atto nobile, ma la conclusione obbligata di una crisi politica e istituzionale che ha messo a nudo l’arroganza e il fallimento del Partito Democratico pratese. Un epilogo tardivo, figlio di giorni di imbarazzo e silenzi calcolati, nel pieno di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia che ha scosso le fondamenta del Palazzo comunale. Invece di aprirsi alla trasparenza, il PD cittadino, guidato dal segretario Marco Biagioni, ha scelto il muro di gomma: nessuna autocritica, nessuna distanza presa, nessuna parola di verità».

«E che dire di Emiliano Fossi, attuale coordinatore regionale del PD, che solo pochi giorni fa si è speso in parole di piena fiducia verso Bugetti? Cosa è cambiato, oggi, se non il peso politico delle rivelazioni giudiziarie? – si legge ancora nel documento di Fratelli d’Italia – Ancora più grave è quanto avvenuto ieri in Consiglio Comunale, dove la Presidenza dell’aula ha respinto tutte le 11 question-time presentate dalle opposizioni per chiedere spiegazioni urgenti. Una decisione inaccettabile, che sa di censura istituzionale, e che ha impedito un confronto pubblico proprio quando la città ne aveva più bisogno».

Il documento del coordinamento provinciale di Prato di Fratelli d’Italia conclude «E’ il momento di voltare pagina e di farlo davvero. Le dimissioni non siano una parentesi, ma l’inizio di un riscatto civile e politico per tutta la città. Prato merita di più. Merita verità, serietà e rispetto. Non giochi di potere né blindature di partito. La crisi Bugetti non è una parentesi: è il simbolo di un intero sistema al capolinea. Fratelli d’Italia ribadisce il proprio impegno per una proposta politica nuova, fondata su legalità, competenza e senso delle istituzioni».

Per i consiglieri Vittorio Fantozzi e Diego Petrucci, capogruppo FDI in Consiglio regionale e consigliere vicecoordinatore regionale FDI, «alla luce delle dimissioni del sindaco di Prato Ilaria Bugetti, ex consigliere regionale del PD ed ex presidente della Seconda Commissione consiliare, la necessità che il Consiglio Regionale Toscano affronti nei luoghi istituzionali la vicenda si fa ancora più insistente considerando che i reati contestatole sarebbero stati commessi quando ricopriva la carica di consigliere. Pertanto auspichiamo che il Consiglio Regionale non si sottragga dalla dicussione che faremo in Aula il prossimo mercoledì a partire dalla mozione che abbiamo presentato».

Chiara La Porta, Deputata di Fratelli d’Italia

«Le dimissioni tardive del sindaco di Prato Ilaria Bugetti arrivano dopo una settimana esatta dall’aver ricevuto un avviso di garanzia per il reato di corruzione e dalla contestuale ‘piena fiducia’ degli esponenti del PD, locali, regionali e nazionali – afferma il deputato pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta -. Non sono mancati certi proclami, dal segretario regionale Emiliano Fossi, passando per l’Onorevole Marco Furfaro e dall’europarlamentare Dario Nardella al segretario provinciale Marco Biagioni. Si è trattato, in realtà, di un silenzio assordante sulla vicenda e di un attendismo che ha rasentato l’ipocrisia, che ha sortito il solo effetto di costringere i pratesi ad un senso di smarrimento ed incertezza, con la triste pagina, scritta solo ieri, durante il Consiglio Comunale, in cui si è voluto parlare di tutto, meno che dare le risposte dovute ai cittadini. Apprendiamo dalla stampa che anche il vice sindaco Simone Faggi avrebbe ricevuto oggi un avviso di garanzia per false attestazioni al pubblico ministero. Prato non merita questo caos preoccupante, dato ciò che sta emergendo in queste ore. La sola certezza è che ora sia necessaria, e rapidamente, stabilità».

Per l’europarlamentare toscana della Lega Susanna Ceccardi «le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti erano inevitabili. Le accuse di corruzione, i rapporti opachi con imprenditori locali e la richiesta di arresti domiciliari da parte della Procura hanno reso la sua permanenza alla guida del Comune di Prato politicamente e istituzionalmente insostenibile. Siamo garantisti e attendiamo con rispetto il lavoro della magistratura ma, sul piano politico, non si può ignorare il fallimento di un sistema di potere che da anni soffoca la Toscana: un intreccio tra politica, affari e consensi costruito dal Partito Democratico e gestito senza trasparenza né rispetto per i cittadini, che oggi più che mai mostra tutte le sue crepe. Serve un cambio di rotta profondo: basta clientele, basta privilegi. I pratesi, i toscani meritano di più. E potranno confermarlo tra pochi mesi con il loro voto».

Foto di copertina: Ilaria Bugetti (PD), sindaca dimissionaria del Comune di Prato

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Andrea

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