Scompare Silvio Berlusconi (*), l’uomo che – comunque lo si giudichi – ha scritto, o contribuito a scrivere, forse, il maggior numero di pagine della storia dell’Italia repubblicana, insieme a Gianni Agnelli. Il Cavaliere e l’Avvocato. La Finivest e la Fiat, il potere economico e poi politico che hanno determinato e indirizzato la qualità della nostra vita e della nostra storia contemporanea.
Peccato non poterci essere quando tra 100 anni gli storici daranno il loro giudizio definitivo su di lui. Chissà cosa avrà prevalso, l’immagine dell’uomo che ha cambiato irreversibilmente la storia d’Italia o quella di colui che ha esaltato in maniera parossistica i vizi peggiori degli italiani?
Chissà quanto tempo dovrà passare perché Silvio Berlusconi sia fatto oggetto di un giudizio storico obbiettivo. Le passioni del proprio tempo sono sempre troppo intense per permetterlo. E allora chi vuole scrivere su di lui ha di fronte la materia più difficile. Perché da lui e intorno a lui passa buona parte della storia d’Italia, non solo quella degli ultimi 20 anni.
(*) Silvio Berlusconi (Milano, 29settembre 1936 – Milano, 12 giugno 2023) è stato un politico e imprenditore italiano, quattro volte Presidente del Consiglio. Era conosciuto anche come il Cavaliere, avendo ricevuto nel 1977 l’ordine al merito del lavoro, al quale ha rinunciato a seguito di una condanna penale nel 2014. Fondatore di Mediaset.
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